Sul
manifesto del 15 settembre 2004 Guglielmo ragozzino scrive: "Libri,
stati generali per soli uomini A Roma esperti, editori e librai discutono
problemi e soluzioni dell'editoria italiana. Solo due donne su trentasette relatori,
eppure solo loro la maggioranza tra chi legge. Le donne presenti sono più
della metà; sono le donne che leggono più libri, sono le donne che
ne scrivono di più e di più ne traducono, sono donne che lavorano
nell'industria dei libri, e soprattutto sono loro che insegnano a leggere e a
scrivere. Però, agli Stati generali dell'editoria aperti ieri e che si
concludono oggi nel salone dello Stenditoio del San Michele a Roma, su 37 interventi
in programma, solo due - Letizia Moratti e Caterina Caselli - sono affidati a
donne. E' poco più del 5%, e questo significa che a questi Stati generali,
il quarto stato delle lettrici (e dei lettori) è per ora assai poco rappresentato.
Forse gli inviti sarebbero stati altri, se agli organizzatori fosse capitato di
salire su un tram o di scendere in metrò, vedendo chi legge e cosa". E'
tutto vero, ma manca una riflessione sul come e il perché, da parte di
uno che è dentro alla cosa. C'è il rischio di far credere che basti
il 50/50 per risolvere la questione, mentre, dove si realizza, il 50/50 spesso
è a prezzo di adattamenti femminili. C'è bisogno invece di cominciare
a parlare e ragionare sulla differenza maschile, senza colpevolizzarla. Come
mai gli uomini hanno bisogno di comandare, di dirigere? Come mai agli uomini
piace organizzare convegni, riunioni lunghissime, stati generali? Pensaci
Ragozzino, e scrivi un articolo! [email protected]
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